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Messaggio Da spe salvi Gio 08 Mag 2008, 12:46

Piazza San Pietro, Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo.
S.Messa per i 140 anni dell'Azione Cattolica Italiana,
4 maggio 2008



Carissimi Amici dell'Azione Cattolica!

In questa piazza, testimone privilegiata del Magistero Petrino, ho la gioia di dirvi la stima e l'affetto mio e dei Vescovi Italiani. Centoquarant'anni di storia dell'Associazione sono un tratto di strada ricco di bene per la nostra Chiesa e per il Paese. E ora siamo qui: la divina Provvidenza ha disposto che fossimo noi a celebrare questa tappa, per fare memoria dei doni di Dio, per sciogliere l'anima nella gratitudine, e perché, rinvigoriti dal carisma e dalla parola del Santo Padre Benedetto XVI, possiamo riprendere la strada della formazione, del servizio e della missionarietà. Con voi saluto i vostri Parroci e gli Assistenti, presenza quanto mai preziosa e decisiva. Essi vi sono padri nella fede; siate per loro figli e collaboratori gioiosi e grati.

1. La Liturgia ci invita a vivere questo momento nella luce dell'Ascensione di Gesù al cielo. Quale messaggio ci dona? Vediamo gli Apostoli che guardano il Maestro salire in alto e scomparire tra le nubi. E', il loro, uno sguardo velato di immensa nostalgia, sguardo che vorrebbe trattenere Gesù, ragione della loro vita. E noi? Guardiamo al Signore con quella intensità della fede e del cuore che racconta di noi, della nostra povertà, e racconta di Lui, compagno e meta del nostro cammino terreno? Questo sguardo richiama la "formazione" alla vita con Cristo. Potremmo dire che ne è la misura alta e pulsante, e che si alimenta di vangelo, di preghiera, di vita sacramentale, di direzione spirituale. L'Azione Cattolica ha qui una storia non solo da raccontare, ma da continuare con rinnovato ardore.

2. Il libro degli Atti, dopo l'Ascensione, racconta la vita della prima Chiesa. E' il Maestro che vuole la comunità unita attorno a Pietro e agli altri Apostoli. Non c'è esperienza di Cristo senza appartenenza viva e cordiale alla Chiesa, suo mistico Corpo (cfr Lumen Gentium 7). Cari amici, voi sapete che cosa è il senso ecclesiale: lo sapete e lo vivete con il sapore, la semplicità e la profondità delle cose di casa. L'amore alla Chiesa, al Papa, ai vostri Vescovi, fa parte della vostra vocazione: un affetto e un'appartenenza nel segno della gioia, della fede, dell'adesione pronta e generosa.

3. Gli Apostoli non riescono a staccare lo sguardo dal cielo, ma sono richiamati presto alla realtà e tornano a Gerusalemme. Lì comincia la verità del loro guardare a Cristo: vedono gli uomini e le cose con occhi nuovi, gli occhi del Signore. È un nuovo modo di essere nel mondo: è illuminato dal volto del Maestro e dall'eco delle sue parole: "Mi sarete testimoni (...) fino agli estremi confini della terra", "Andate e ammaestrate tutte le nazioni". Ecco il primo servizio: annunciare Gesù e il suo pensiero, testimoniare la bellezza della Chiesa. Gli uomini attendono Cristo e noi ne siamo debitori a tutti. Andate, cari amici, andate fino ai confini della terra: questi confini sono quelli delle vostre città e dei vostri paesi, ma anche degli ambienti di vita; sono innanzitutto i confini sconfinati dell'anima umana. Ovunque c'è bisogno di speranza! La Chiesa, specialmente in Italia, è Chiesa di popolo, cioè per tutti perché vicina a tutti nella ferialità della vita, in quel radicamento territoriale che è espresso soprattutto dalle nostre Parrocchie. Tutti sanno che la porta è aperta a chiunque, in qualunque momento. Voi, presenti nelle Parrocchie e stretti ai vostri Pastori, siete un segno di questa vicinanza cordiale e quotidiana là dove la gente – nonostante gli orari e i luoghi del lavoro – continua a vivere le esperienze significative della vita: l'intimità della casa e della famiglia, delle generazioni e degli affetti, il nascere e il morire.

4. Ma bisogna spingersi ancora più al largo: in quegli areopaghi vecchi e nuovi dove il mondo contemporaneo affronta questioni inedite e decisive, come la concezione della persona, l'esistenza e il fondamento di valori universali e invalicabili, la difesa e la promozione della vita dal concepimento al suo naturale tramonto, la libertà educativa, l'importanza ineguagliabile della famiglia basata sul matrimonio, fondamento della società umana. Su questi versanti che, pur illuminati dalla fede sono accessibili alla retta ragione, i discepoli di Cristo hanno da offrire la loro convinta testimonianza e la loro rispettosa parola. Lo scopo non è altro che la fedeltà a Dio e all'uomo, per una società più umana. Per questo "il nostro atteggiamento – come diceva il Santo Padre al Convegno Ecclesiale di Verona - non dovrà mai essere quello di un rinunciatario ripiegamento su noi stessi: occorre invece mantenere vivo e se possibile incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rapporti, non trascurare alcuna delle energie che possono contribuire alla crescita culturale e morale dell'Italia (...) Se sapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servizio non solo a questa Nazione, ma anche all'Europa e al mondo".
In questa prospettiva, continuerà il prezioso lavoro del "Progetto culturale", iniziato dai Vescovi più di 15 anni or sono.

Popolo dell'Azione Cattolica, i Vescovi contano su di voi perché siate parte attiva e generosa nel cammino pastorale della Chiesa che è in Italia. E' una grande missione! Lo sguardo di Cristo, che gli Apostoli hanno cercato tra le nubi del cielo, continua a guardare anche noi. Guardatelo anche voi con gli occhi della fede e del cuore.
spe salvi
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