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Incontro di Preghiera di domenica 14 dicembre 2008

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Messaggio Da spe salvi Lun 15 Dic 2008, 16:59

traccia di riflessione

Si chiamerà
Emmanuele, Dio-con-noi



Canto

Guida
Dio si fa veramente uomo. Il Messia, colui che viene, è annunciato come l’Emmanuele, Dio-con-noi. Uomo della famiglia di Davide secondo la carne, figlio di Dio secondo lo Spirito Santo Il Dio-con-noi, che nasce dalla famiglia di Davide, viene come salvatore dei suoi fratelli nella carne, per farli partecipare alla vita di Dio
Soltanto un «Dio di uomini» può farci partecipare alla vita di Dio. Per questo è il nostro Salvatore, come dice il suo nome Gesù. Che cosa attendiamo da Dio? Salute, denaro, successo? Noi sentiamo confusamente che non dobbiamo annoiare Dio con queste cose. Ma egli viene a noi, col suo Vangelo che supera ogni nostra speranza. Nascerà un bambino: sarà Dio-con-noi. Dio supera sempre le nostre attese: è un Padre che ci ama e vuole il nostro vero bene. Dio si fa veramente uomo. Il Messia, colui che viene, è annunciato come l’Emmanuele, Dio-con-noi. Uomo della famiglia di Davide secondo la carne, figlio di Dio secondo lo Spirito Santo.Il Dio-con-noi, che nasce dalla famiglia di Davide, viene come salvatore dei suoi fratelli nella carne, per farli partecipare alla vita di Dio. Soltanto un «Dio di uomini» può farci partecipare alla vita di Dio. Per questo è il nostro Salvatore, come dice il suo nome Gesù.


Tutti: Signore accetto di tacere
per sentire ciò che di solito non ascolto.
Accetto di fare silenzio per ascoltare
una voce che non sia solo la mia.
Accetto di non pretendere
per avere in dono una risposta al perché vivere.
Accetto di non sapere
per accogliere un messaggio misterioso sulla vita.
Ecco con pazienza sto in ascolto:
vieni Signore della vita,
perché io viva la vita per intero;
vieni Dio della felicità,
perché io gusti per intero la felicità;
vieni Dio della speranza,
perché io lotti con speranza
per la vita e la felicità di ogni uomo.

Lettore: Il profeta Isaia promette un “segno” di salvezza: la nascita miracolosa dell’Emmanuele, figlio di una vergine. L'Evangelista attribuisce esplicitamente la profezia alla nascita di Gesù: Egli è veramente I"'Emmanuele", cioè Dio con noi. Facendosi uomo, Egli è venuto ad abitare in mezzo a noi e rimane con noi anche oggi, nella Chiesa e nell'Eucaristia.


«Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto”.
Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse:
"Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella dei mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno.
Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio con noi"» (Is 7,10-14).

L1. Quando trovi chiusa
la porta del mio cuore,
abbattila ed entra:
non andare via, Signore.
L2. Quando le corde della mia chitarra
dimenticano il tuo nome,
ti prego, aspetta:
non andare via, Signore.
L3. Quando faccio salire altri
al primo posto, o re della mia vita:
non andare via, Signore.

Canto

Guida
Mentre sta per terminare questo tempo di Avvento, la liturgia sembra lasciare da parte il pensiero dell'Escatologia (cioè delle realtà ultime, del giudizio universale) mettendo maggiormente in luce l'imminenza del Natale. Ci siamo avvicinati a questa festa quasi in sordina ed essa è ormai alle porte. Così succede anche con Dio. Da secoli era stata annunciata la nascita del Redentore... ed ecco che questi viene e coglie quasi tutti di sorpresa... «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione» (Lc 17,21), esso rispetta il corso dei fatti senza turbarlo: sta per nascere l'atteso, l'Emmanuele, il Dio-con-noi.



Dal Vangelo di Matteo ( 1,18-24).

«Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un Angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo dei profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.


• C’è posto per Gesù tra le mie attese?
• Cosa mi attendo da Gesù? Cosa mi aspetto da Lui?
• Ricordo delle occasioni in cui Gesù ha realizzato le mie attese? E occasioni in cui le ha deluse? Erano attese giuste Nei confronti di Gesù?
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Incontro di Preghiera di domenica 14 dicembre 2008 Empty II parte

Messaggio Da spe salvi Lun 15 Dic 2008, 17:00

L1. Mio Dio, mi hanno detto che Tu,
molte volte hai parlato ai tuoi amici:
ad Abramo, a Mosè, a Davide,
a Giuseppe...
Mio Dio mi hanno detto che Tu
parli sempre a chi ti vuole ascoltare.
L2. Io mi siedo.
Tante voci mi piovono addosso,
ogni giorno, ogni istante.
I genitori, i professori ed amici,
la televisione ed i giornali
tutti vogliono dirmi la loro.
L3. Io mi siedo,
con la testa in silenzio,
con il cuore tranquillo.
Tra mille emittenti
voglio sintonizzarmi con Te.
Sono pronto. Mio Dio, parla.

Per Riflettere

La Parola di Dio ci invita a non banalizzare nulla di ciò che ci succede perché Dio è presente nella storia, si è inserito nella storia umana, parla il nostro linguaggio quotidiano, sta trasformando ogni cosa nel suo interno e dice a ciascuno di noi: «Aprimi una apertura non più grande della cruna di un ago, e io ti aprirò le porte celesti. Aprimi, sorella mia, perché tu sei la porta attraverso cui si può entrare in me; se tu non apri, io rimango chiuso» (Midrash Rabba). È così che in apparenza non cambiò nulla nella vita esterna di Maria e Giuseppe ma nel loro cuore, nel loro interno era entrato Dio: in loro si stava compiendo un serio combattimento tra la ragione e i fatti, tra i progetti personali e il piano di Dio... In realtà la Vergine aveva già sostenuto e vinto una prima e determinante lotta quando, dopo che l'angelo Gabriele entrando da lei le disse: «Ecco concepirai un figlio...», aveva risposto: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,31.38). Ma per Maria non è finita la lotta, ora comincia il suo Avvento: tempo che la obbliga a passare continuamente dalla ragione alla fede, dalla logica umana a quella di Dio... La Vergine, però, ha ricevuto un'assicurazione: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo» (Lc 1,35), questo la tranquillizza, la protegge, la sostiene e l’incoraggia a guardare innanzi sapendo che, Colui al quale nulla è impossibile, farà bene ogni cosa.
Giuseppe accettò questo fatto nella fede e in lui entrò la pace... «e prese con sé la sua sposa». Ora tutti e due vivono insieme il loro Avvento uniti nella fede: quello che nascerà sarà il figlio di Maria e Figlio di Dio; sarà figlio di Davide e anche di Giuseppe, non secondo la carne, ma per quella fede in Dio Padre, «dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome» (Ef 3,15)

Una lettura superficiale del Vangelo ci fissa in un'atmosfera di gioia ‘pastorale’ in cui sembrano assenti ombre e contrasti: il dramma che l'accettazione di Gesù ha provocato nella vita di Maria e di Giuseppe appare senza rilevanza. Ritornare invece in questo momento allo stupore di Maria nell'annunciazione, ai dubbi angosciosi di Giuseppe, può aiutarci a misurare la distanza che ci tiene ancora lontani dalla mangiatoia di Betlem. Accogliere Gesù che viene significa lasciarsi attraversare la vita dal piano di Dio: e se c'è gioia per un incontro che si realizza, c'è anche, al piede di questa gioia, la pena dell'imprevisto e dell'imprevedibile, del contraddittorio, l'ansia di chi non sa e non può riconoscere, l'incertezza di un cammino di cui non si coglie la meta. Capire il Natale significa entrare in tale disponibilità, forti tuttavia di questo annuncio: Dio è con noi, e con noi condivide in un supremo atto di amore tutta la precarietà della nostra storia.
Capire il Natale... è un dono al quale dobbiamo rimanere aperti, anche se la nostra vita è forse destinata ad essere un lungo ‘avvento’, una continua attesa, un domanda la cui risposta tarda a venire. Ma attendere non vuol dire restare passivi. L'Emmanuele, il Dio che viene in mezzo a noi, per sanare le fratture che ci dividono, per ridarci il senso della fraternità e della figliolanza, ci chiede comunque già da ora di porre mano alla sua opera: il Natale ci chiama a un tentativo sempre nuovo di ritrovarci, di sentirci solidali e partecipi, al di là di ogni sdolcinatezza convenzionale. Il Natale ci chiama ogni volta a cercare, tra mille difficoltà, la strada che ci porta all'altro, al fratello.



Canto

L1. Dio, tu hai scelto di farti attendere
tutto il tempo di un Avvento.
Io non amo attendere.

L2. Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.

L3. Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perché non ho tempo
e non vivo che nell’istante.

L4. Ma tu Dio, tu hai scelto di farti attendere
il tempo di tutto un Avvento.
Perché tu hai fatto dell’attesa lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con ciò che è nascosto,
Per te attendere è pregare.

Invocazioni

Rispondiamo insieme: Dio fedele, ascoltaci

1. La
Chiesa, segno dell’Emmanuele, cioè di Dio presente fra gli uomini, sappia indicare a tutti la Presenza e l’amore di Dio, venuto nel mondo per salvarci, preghiamo.
2. Il mondo, invischiato nella ricerca del progresso materiale e schiacciato sotto il peso di problemi insolubili, ascolti il messaggio di pace e di salvezza che Cristo viene a portargli, preghiamo.
3. I credenti accolgano l’umile segno dell’iniziativa divina: un bambino nato da una Vergine; sappiano riconoscere in Gesù il Figlio di Dio, mandato dal Padre per la nostra salvezza, preghiamo.
4. Quanti vivono nell’incertezza, nell’esitazione, nell’angoscia riscoprano nella fede la forza di affrontare il futuro che li attende: Dio illumini il loro cammino e faccia sentir loro la sua presenza ed il suo amore, preghiamo.
5. La nostra comunità cristiana sappia attendere con ineffabile amore Colui che sta per venire: Maria ci insegni l’amore verso gli umili e i piccoli e verso Dio, nostro tenerissimo Padre, preghiamo.


Tutti: Mio Signore, voglio pregarti,
perché il mio cuore ha bisogno della Tua Voce,
come i fiori hanno bisogno della luce del sole per sbocciare,
come gli uccelli hanno bisogno dell’aria per volare,
come le stelle hanno bisogno dell’infinito.

Non voglio pregarti con parole solenni,
perché non ne sono degno;
né con parole ripetute perché non ne sono capace.

Voglio pregarti col canto del mio cuore,
con la gioia della mia anima,
col mio Amore per le tue creature,
col mio Amore per i miei fratelli,
con la mia Vita.

Mio Signore, donami la Tua Voce,
e la mia vita sarà piena di Te!

Orazione Finale
O Dio, Padre buono, tu hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore, scegliendo il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale il Verbo della vita: concedi anche a noi
di accoglierlo e generarlo nello spirito con l’ascolto della tua parola, nell’obbedienza della fede.
Per Cristo nostro Signore. T. Amen


Canto
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Incontro di Preghiera di domenica 14 dicembre 2008 Empty Re: Incontro di Preghiera di domenica 14 dicembre 2008

Messaggio Da spe salvi Lun 15 Dic 2008, 17:03

Colgo l'occasione qui, promettendomi poi di farglieli direttamente, di rivolgere i miei ringraziamenti a don Germano per questo momento, seppur breve, di riflessione per il tempo di Avvento. Grazie donge!

Mi piace fare un po' di risonanza alla preghiera e ripropongo quello che mi ha colpito particolarmente.


L1. Dio, tu hai scelto di farti attendere
tutto il tempo di un Avvento.
Io non amo attendere.


L2. Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.


L3. Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perché non ho tempo
e non vivo che nell’istante.


L4. Ma tu Dio, tu hai scelto di farti attendere
il tempo di tutto un Avvento.
Perché tu hai fatto dell’attesa lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con ciò che è nascosto,
Per te attendere è pregare.
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