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2012.: Il film “apocalittico” distrugge il Vaticano e risparmia La Mecca

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Messaggio Da spe salvi Lun 23 Nov 2009, 07:58

2012.: Il film “apocalittico” distrugge il Vaticano e risparmia La Mecca
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Le sequenze sono una più apocalittica dell’altra. Ma certo la distruzione del Vaticano, con il crollo del Cupolone rimane uno dei momenti clou del nuovo film-evento-catastrofista, “2012”, del regista Roland Emmerich. E, a quanto pare, il fatto di aver deciso di illustrare la fine del mondo anche attraverso queste immagini di distruzione, è scaturito non solo da necessità creative ma perché, in fondo far crollare il Vaticano non comporta alcun rischio, far sprofondare la Mecca «mi avrebbe procurato una fatwa dagli islamici», come lo stesso regista ha ammesso. E mentre negli Usa ci si interroga, si dibatte, anche ferocemente, sul tema, qui si aspetta solo l’uscita nelle sale cinematografiche del kolossal. A proposito, per un film sulla fine del mondo, nessuna data è più indicata di un venerdì 13.

Tutta la vicenda è stata tirata in ballo, con una nuova forza polemica, dal presidente della Lega Cattolica degli Stati Uniti, Bill Donohue, il quale si lamenta appunto che Emmerich abbia ammesso in pubblico che per "2012” si sia deciso a distruggere il Vaticano e non La Mecca per “rispetto dei musulmani” e perché i cattolici non lo avrebbero «condannato a morte». Dichiarazioni incrociate e riportate dall’agenzia di stampa Aciprensa. Lo stesso Emmerich ha dichiarato che, in realtà «si possono attaccare i simboli cristiani, ma se si fa la stessa cosa con un simbolo arabo, si può finire con una fatwa». A queste parole il combattivo Donohue è letteralmente saltato in aria e ha affibbiato al regista epiteti come «codardo», falso «che non tollera i cattolici». Da parte sua Emmerich non ha avuto alcun problema ad affermare che, personalmente, non crede «nella religione organizzata. Non ho quindi rimorsi per aver “distrutto” il Vaticano», aggiungendo che, per la verità, «la fede e la religione non possono aiutarti in momenti così, perché se c’è un terremoto non ti rifugi in una chiesa, perché ti può cadere in testa».

Tutti questi ragionamenti hanno davvero indignato il presidente della Lega Cattolica, il quale alla fine ha rilevato che quando va in giro dicendo che Hollywood odia il cristianesimo, e specialmente il cattolicesimo, molti se la prendono con lui e lo contestano, però «nessuno riesce a provare che sto equivocando».

Il film si basa sulla profezia Maya secondo la quale il 21 dicembre 2012 finirà il mondo così come lo conosciamo. L’antica popolazione mesoamericana aveva inventato un calendario basato su diversi cicli terrestri: il tredicesimo si conclude proprio in quella data senza prevedere un seguito. Una profezia che ispira tutte quelle per cui uno speciale allineamento di pianeti e un’attività anomala del sole avranno conseguenze devastanti sul pianeta Terra, sconvolgendone poli, rotazione, massa e assetto. Niente sarà risparmiato, tranne, appunto, il mondo islamico.

Mentre da noi si aspetta l’uscita nelle sale, i siti e i blog americani si animano e si infiammano. Il sito www.thelastcruciate.org (l’ultima crociata) riporta un intervento dal titolo «Tutto, tranne la Mecca e i musulmani, sarà distrutto nel film di Hollywood “2012”». Si spiega che nel film si potrà assistere alla distruzione di San Pietro, del Vaticano, di Notre Dame e dell’abbazia di Westminster, insieme allo sgretolamento del gigantesco Cristo Redentore che sovrasta Rio de Janeiro. Poi si vedranno crollare la Casa Bianca, il Congresso di Washington, il Big Ben e molti altri edifici-simbolo del mondo occidentale. Ma non si vedono certo scene di distruzione della Kaaba alla Mecca, anche se in un primo tempo, la sceneggiatura le avevano previste, ma poi sono state tagliate «per paura delle reazioni islamiche». Ne’ si vede, ad esempio sprofondare Dubai nel suo «mare di olio». Niente di tutto ciò, «tutte le grandi strutture della civiltà occidentale e della cristianità vanno distrutte, ma i monumenti dell’Islam rimarranno», annota con amarezza il sito. Insomma, traendo estreme conseguenze, denunciano questi siti, il messaggio subliminale - e neppure troppo - che arriverà agli spettatori sarà proprio questo.


Caterina Maniaci, Il Giornale, 12.11.09
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